Dimmi ombra.
Dimmi ombra.
Dimmi ombra oscura conosci la luce?
Che ignobile perseveranza nel rinnegare
lampi e arcobaleni, e quanto tenero e fugace
è quell’inutile sorriso acre e senz’amore.
Dimmi vuoi forse carpire i miei sogni, come il rapace
ghermisce l’immolata vittima per cibare
il suo corpo, ma l’anima ammiccante perché tace?
Sii generosa ombra, rifuggi il buio e senza dolere.
Và via e non voltarti, non attingere con sagace
veemenza e con l’untuoso uggiolare,
ciò che ho di più caro nell’ormai fallace
desiderio di amare, e poi far finta di sopravvivere.
( per una sola volta mi son permesso di rivolgermi indegnamente a Sylvia Plath, chissà cosa ho combinato, non arrabbiarti Ciro )
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This entry was posted on domenica, settembre 21st, 2014 at 22:05 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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Ciro Sorrentino Scrive:
Caro Raffaele,
per rispondere alla tua domanda, “chissà cosa ho combinato”, dovresti specificarmi “chi è” – “l’ombra”.
Un abbraccio,
Ciro Sorrentino
raffaele feola Scrive:
Mio caro Ciro l’ombra è l’atavico, è colui o colei che diviene foschia, spesso voltando le spalle a ciò che è scontato, chi fugge senza voltarsi indietro, chi rinnega passioni pianificate lasciando al caso la propria esistenza il proprio futuro. Chi come la Plath pur avendo capacità intellettuali non comuni ne rinnega la goduria, fuggendo dove oltre al coraggio per giungervi, ne trae anche beneficio, forse, e fin quando non avremo le nostre risposte ella vagherà come un’ombra silenziosa nel cuore di chi l’apprezza e di chi ha imparato a farlo..io.Lei ha rifiutato tutto ciò che non ha trovato in questo mondo, forse ora è serena ed ha quello che ha tanto cercato. Mio caro amico io non amo la vita e se dovessi sbagliare nel commentare non farci caso, quando scrivo vorrei dire tante cose ma spesso mi accorgo di essere muto, non farci caso. Ciao amico Ciro, rammenta l’ombra è colei che non ha corpo, e colei che vive felice in un’altra dimensione.
Feola Raffaele Scrive:
No invece ti capisco mio buon amico, più di quello che non credi, sai quante notti ho trascorso solo nel buio della mia stanza con copiosi rivoli di lacrime e sfatavo le mie paure, non del buio ma di quello che tu chiami stargate, la consapevolezza che esiste un’altra dimensione e il desiderio di oltrepassare quella soglia mi ha perseguitato per anni, molti lo chiamano “rigetto alla vita” io non ho le tue capacità nel raccontare ma vorrei aver solo una piccolissima parte del tuo sapere per meglio manifestare i miei dubbi e le insane depressioni che si avvicendano senza pietà nella mia mente. Quindi perdona e sappi che ti voglio bene al di la di quello che scrivo arrabattando. Ciao fratello
raffaele feola Scrive:
Gentile signora PT sa il mio cervello è uno strano componente di una strana esistenza, non faccia caso e se non dovessero piacere le mie frasi , non legga, non vorrei causare danni irreparabili a menti più razionali del tipo “Quanto ti amo” o cose simili. Io ho letto di lei e trovo interessanti le sue poesia complimenti ed abbia pazienza con le mie. Distinti saluti
Piccola Tsunami Scrive:
Scusate.
Non era mia intenzione creare scompiglio.
Era solo un pensiero….mio e basta.
Non volevo disturbare, ne criticare.
Assolutamente.
Mi aveva solo colpito il dibattimento.
Non interferirò più.
Scusate.
Piccola Tsunami
Piccola Tsunami Scrive:
Solo un appunto Raffaele.
Amo le sue poesie….di certo non smetterò di leggerle.
Sicuramente non commenterò più dopo essere stata incalzata in questo modo.
Di certo, credo lei abbia talento.
Buona serata.
Piccola Tsunami