Non amarmi.

Non amarmi.

Capelli al vento e un volto assorto,
quanto gioire nell’attesa del miracolo.
Il cielo è strano, le stelle rissano
e poi sornioni razziano i nostri sogni.

Gli occhi oscurati da fatui miraggi
girano su se stessi stridendo
e col delirio di un finto amore
incitano il bislacco peccato,
del credere e non credere.

Che inutile cumulo di parole,
io amo e soffro, Dio voglia che tal
dolore preceda la grande esistenza,
il donare e ricevere altri non è che
l’orgia del riequilibrio, il tempo,
solo lui col suo atavico sapere
ci scosterà dalla via della mestizia.

Come un eroe antico e impavido ,
nelle mani brandisco la grande spada
e con essa percuoto e trafiggo
ciò che non capisco, e dimmi se amarti
non è come vagare nei misteriosi
anfratti di intollerabili vessazioni,
dimmi che fare se non cedere le armi
e affidarmi alla clemenza della sorte,
e tu amor mio sei il più feroce dei giudici.

.

This entry was posted on venerdì, settembre 12th, 2014 at 15:10 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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