IL NASCONDIGLIO DELLE NERE SERPI dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Vagano in tanti
persi alla scienza,
sono spettri
senza sicura realtà.
Come fantasmi,
muti e irreali,
s’avvolgono
tra sinistre vesti.
Pupille di esili occhi
che le immagini
smorzano quando
al torpido danno voce.
Siedono felici
alla misera mensa
di tutti i bigi
nascosti in attesa.
Boriosi si celano
nelle nebbie,
dove i venti serrano
le vele alle vergini navi.
Si sostengono
con fosca affinità,
affilando coltelli
nelle ombre di Luna.
Nelle anguste traverse
delle loro menti,
di nulla riempite,
cercano torri d’avorio.
Delle loro arse lande
vuotano i pozzi,
mescendo veleni
per l’albero della vita.
Fin quando resisterà
il nascondiglio
delle nere serpi
che affamate avanzano?
05.08.2014 Ciro Sorrentino
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