E giunse la zuppa di cozze, zuppa ..ma solo zuppa.
E giunse la zuppa di cozze,
zuppa …solo zuppa….
E’ dunque giunto l’emaciato sogno,
nessun murmure odioso
e avvilente parossistico sentore,
e come l’onirico desiderio
ne contemplo il sapere,
e generoso cosparge il mio cuore
di voglie pazze e di grandi affetti.
Folle è l’avversa vita
ricca di piccinerie,
mi alletta con chincaglie inutili
ostentandole con forbiti
e succinti abiti,
e mai mai mai sarai un poeta
mio sciocco cuore, volli per te togliere
la maschera ma nulla si può,
fosti ridicolo e tale rimanesti.
Ma lei è una sirena
silenziosa e trasparente,
oramai il mio cuore è stanco
del futile e ingrato soffrire,
è tenero ma forte,
accondiscende ma sicuro,
anche se il suo battito è sempre
più lento e insicuro
son certo che tornerò,
come l’autunno
e poi la primavera e poi l’estate,
e il freddo inverno,
ed innanzi ad un caldo camino
brinderò col calice della speranza,
di poter vivere in un mondo
cosparso di felicità
privo di zuppe e ricco di verità.