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Letteratura Poeti Famosi



Che dire fazioso.

Che dire fazioso.

Che il giovane adorni il corpo,
e lesini nel fare e nell’esporre,
io sono attempato,
ma mai ebbi dono
di convertire le cose in cose.

Fui io a dir alle mie
piccole creature,
pargoli inermi,
che al mondo si sorride
con pietose lacrime,
e i gabbiani son neri,
e l’amore è solo carità,
e la morte giunge
prima che nasca la vita.

Dopo la bufera giunge la quiete,
il freddo e poi il caldo,
l’amore e l’amicizia,
quanti doni del buon Dio,
ma non pervengono mai,
perché breve è la vita.

Dunque io non fui
menzognero e fallace,
non dissi discrediti,
che Tu possa convenire
ora mio Signore,
del mio pensiero,
perché fui davvero
sostenitore
del non gabbare.

No,non mi confondo,
son certo del mio sapere,
la vita,che grande imbroglio,
noi piccoli uomini,
svuotati e chiusi come
limacce in piccoli pertugi,
non siamo che meritevoli
di piccoli sorrisi
docili e sinceri,null’altro.

Fui lieto a non aver
Dono del sapere,
ora posso al fine
sperare di scrutare
oltre la grande e ineffabile
oscura umanità,
e dello sciocco sapere.

This entry was posted on sabato, giugno 14th, 2014 at 08:20 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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