Vecchi affanni
Vecchi affanni
Declina incredulo
tal pensiero,
di vecchi affanni
e incantesimi
di una gioventù
adolescente e umiliante,
opulenta e imbronciata,
cavalca l‘onda
del fremito convulso
di strani sentori
di allegrezza,
e raggianti visioni
disciolte in otri ricolmi
di perdute occasioni.
Quanti guizzanti attizzi
e quanti inutili strepitii,
nel focolare
delle ardenti passioni
di vecchie e laceranti bufere,
di scompaginati attimi
di folli fragori di inutili sogni.
Quanti castelli audaci
si inerpicano impavidi,
penetrando le ardite nuvole
che commosse irrorano
di copiose lacrime
un mondo deluso e pallido,
in un stravagante cammino
verso il nulla.
Presagi malefici allontanati
da sciami di variopinte
farfalle borbottanti
e confuse da strane profezie,
lottano per arginare la fuga
delle correnti d’amore,
ed una di essa sedette
sul mio cuore agitando
le sue fragili e rassicuranti ali.
Addio vecchi aneliti,
vecchie passioni, vecchi ardori,
quel che resta è lo sgarbo
di venti tremuli
di vecchie solitudine
e di nuove incolte speranze.