La grande bugia.

 

La grande bugia.

 

Sono fragile io ed il mio “io “

i vaghi fruscii e il muovere delle ombre

nella mia anima

son come  piccole eternità

vissute fra cielo e terra nel limbo

dell’attesa di un vano giungere

di nuove percezioni,

e vivo nell’attesa del giorno

della grande risurrezione.

 

Bevvi latte materno nella mia prima

infanzia e il mio dormire

con le braccia alzate

rendeva dolce la mia fragilità

e la mia mamma forse sorrideva,

forse no, ma Dio mio che incertezza il dopo,

forse la perversa trappola del non giungere,

sempre e poi sempre e sempre ancora

esitazioni e ancora attese.

 

Ora vorrei ma non posso,

bere calici di latte,

posso solo liquido  rosso

brioso e accomodante

e abbassare finalmente quelle braccia

rimaste sempre in alto, non per

accompagnare il quieto riposo,

ma come la resa innanzi a strani eventi

come la consapevolezza della bugia

della frivola felicità, eppur ci credo

e sbaraglio neri presagi, scrivo e scrivo ancora

penso e ancora penso a quanto sia grande

l’inesorabile inganno della vita .

 

 

This entry was posted on sabato, aprile 12th, 2014 at 10:19 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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