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Letteratura Poeti Famosi



Il tempo che fu

 

 

Il tempo che fu

 

Quanta gaiezza e poi andò via

e giunse ancora gioia e gioia

ma era pigra e uggiosa, che nausea.

 

Ho riletto i compiti domani devo

ancora raccontare e che dire

se lacero e strapazzo

ciò che mi indispettisce e illude,

no no l’oro e argento son poca cosa

come il bacio e l’amore.

 

Ho riposto e poi ripreso quel che lasciai,

ero non vecchio ma ebbi a pensare di

non esser più giovane

e volli vita e vita ancora,

dimmi dimmi fata del sapere quando

smisi di esser vero,

ora non ricordo,

ma brandelli di ferro e stagno lottano,

lottano e ormai son forti

e l‘argento e l‘oro son svaniti,

son all’apice del nero,

 furibondo e arrabbiato e stanco,

son armato, si ho deciso mi difendo

col silenzio e gli occhi chiusi,

e aspetto il senno del poi..quale poi?

no, non mi incanto più,

basta,

non mi diletta ed è fine.

 

This entry was posted on lunedì, marzo 31st, 2014 at 11:21 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

4 Commenti

  1. ATTILIO BELTRAMI Scrive:

    IL TEMPO CHE FU

    Quanta gaiezza
    e poi andò via…,
    che nausea.

    …che dire se lacero e strapazzo
    ciò che mi indispettisce
    e illude…

    … dimmi fata del sapere
    quando smisi
    di esser vero…

    …brandelli di ferro e stagno lottano,
    …l‘argento e l‘oro
    son svaniti…

    …arrabbiato e stanco, son armato,
    si ho deciso mi difendo
    col silenzio e gli occhi chiusi…

    marzo 31, 2014 Feola Raffaele

    RILEGGENDO PIÙ VOLTE IL TESTO, HO EVIDENZIATO LE PARTI CHE RAPPRESENTANO E DICONO TUTTA L’AMAREZZA E IL RIMPIANTO DELLA COSCIENZA.

    MI PERDONI, FEOLA, PER QUESTA SINTETICA RICOSTRUZIONE DEL SUO SCRITTO, MA HO CERCATO DI METTERE IN RISALTO LA “SOSTANZA” E IL “SIGNIFICATO” PROFONDI DELLA POESIA.

    É EVIDENTE CHE L’ “IO NARRANTE” SIA COME INFASTIDITO ED ANNOIATO DA UNA REALTÀ CHE DÀ E TOGLIE SERENITÀ E GIOIA.

    LA “NAUSEA” COSTITUISCE, DUNQUE, LA SPINTA ALLA SCELTA DI STRAPPARE I RICORDI, I SOGNI, LE PARVENZE, CHE NULLA OFFRONO SE NON ALTRA NOIA: È COME SE FOSSIMO SEDUTI SU UN “ALTALENA” CHE CI INEBRIA E AVVILISCE NEL SUO MOTO ININTERROTTO, NEL SUO ANDIRIVIENI.

    E QUANDO LA LOGICA HA LA MEGLIO SUL “TRANSITORIO” ED “EFFIMERO” SOVRAPPORSI DELLE EMOZIONI, IL POETA CHIEDE, AD UNA ENTITÀ CELESTE, DI RICONOSCERE L’ISTANTE IN CUI FU PERSO IL “SENNO”, L’ATTIMO IN CUI CADDERO LE MASCHERE E LA REALTÀ SI SCOPRI NEL SUO DOLORE.

    E DI FRONTE ALL’IMPOSSIBILITÀ DI “RAZIONALIZZARE” IL PASSATO, IL POETA SCEGLIE DI FARSI SCUDO, NEL PRESENTE, CON IL SILENZIO: LA MEDITAZIONE ASCETICA E INTIMISTICA.

    A PRESTO,

    ATTILIO BELTRAMI

    ... on July marzo 31st, 2014
  2. feola raffaele Scrive:

    Ho appena letto la sua recensione dott. Beltrami la ringrazio ancora e ancora una volta della sua considerazione e della sua attenzione. Vorrei solo dirle che sono lusingato e farò ancora del mio meglio, attraverso le vostre recensioni cerco di carpire qualcosa al fantastico mondo della poesia, questi permette al cuore di esprimersi e dire ciò che pensa senza reticenze o timori. La saluto e spero un giorno che lei possa darmi del ” tu ” sarebbe un grande piacere. Con affetto Lele Feola

    ... on July marzo 31st, 2014
  3. Cinzia de Rosis Scrive:

    “…mi difendo col silenzio e gli occhi chiusi…”:
    una dolce malinconia che nasconde però tutta l’amarezza per una realtà imperscrutabile, una realtà che, mentre sembra sorriderci e regalarci attimi di felicità, si scopre falsa e umiliante.
    Dicevo versi pieni di “dolce malinconia”, ma pieni , soprattutto, di una volontà di determinarsi, di essere: l’io erge a difesa della propria identità un muro, una corazza, uno scudo che lo spinge a lottare, piuttosto che a indietreggiare e ad adattarsi alla vita e alla banalità del quotidiano.
    E questo “scudo” non serve a ferire, né a provocare dolore, è esso un guscio nel quale isolarsi ad un mondo prevaricante e pretenzioso, il “guscio” “insonorizzato” che protegge e conforta l’animo stanco del poeta.
    Buona serata, Raffaele.
    Cinzia de Rosis

    ... on July aprile 1st, 2014
  4. Feola Raffaele Scrive:

    Buona sera dott.ssa che piacere sentirla…davvero. Grazie della sua recensione sono orgoglioso di attirare la sua attenzione, e le confermo che la mia realtà mi concede poco, molto poco ed è esattamente quello che cerco con fatica a comunicare, io penso che la vita è fatta di tante piccole cose, ma la più importante è il rapporto umano, la stima, l’amicizia, il rispetto. ed io vi sono debitore siete delle persone vere, mi creda lo penso davvero. la saluto con grande riconoscenza e tanta gratitudine di avermi fatto sentire utile. Un abbraccio ( col vostro permesso ) Lele Feola

    ... on July aprile 1st, 2014

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