Spirito ribelle
Spirito ribelle
Ossessioni di uno spirito indocile,
mai destai voluti distacchi eppur
ebbi ed ebbi ancora malcelati addii,
fato sornione fuggi fuggi in maldestre
scarpe rumorose e veloci,
ma che far amor mio,
non mi resta che l’anima.
Son colui che dentro gli trema
l’urlo di un cigno nero, ma nero non è,
dai son incantato e perplesso,
sento tanti ma tanti i lamenti,
ma che strano fan sorridere e pensare,
dopotutto l’anima non è
complice del corpo, ne è solo
l’immortale parte e ne delizia il congedo
nel momento del grande commiato.
Dai vivi vivi anima mia che il corpo
sofferente e malizioso non abbia a
capire l’addio, egli reclamerebbe
l’ingiusto e non par che ciò sia giusto,
poiché mai il tangibile si accompagna
all’irreale e all’illusorio e all’evanescente.