Il mio deserto
Il mio deserto
Ombre, mio Dio, buon Dio,
una passeggiata nel deserto,
quanta bella e silenziosa gente,
che sfoggio di visibilità
occhi dipinti e mani luccicanti,
sguardi cortesi,
movenze e movenze diverse,
ombrellini dipinti
e che sguardi accecanti
di lussuriosa goduria.
Un fuggi fuggi di rondini fuori rotta,
dai silenziosi mormorii
ma che strano, saranno impazzite
o corrose dal tempo.
Mi dirigo verso quel miraggio
berrò e berrò qualcosa e poi dimentico,
ma cosa benedetto Dio,
qui è tutto così strano.
Quanta sabbia veloce e penetrante
acceca e si insinua nell’anima
che strano il deserto,
è rigonfio di gente e appariscenze,
calde ma inutili, ma non è corrotto,
non vi son che poche afflizioni,
è mistico incolto severo,
mai odi ciance e pronunci,
e strani anatemi verso quell’ingrato
ma accattivante sole arroventato.
Ma come fanno gli ultimi cavalieri
a scorazzare su animali a due gobbe
e non pensano all’amore,
o forse si, ma a loro basta
lo sguardo ed hanno tanti,
e tanti amori,
io son solo e mi basta.
Feola Raffaele Scrive:
Siamo in un pianeta rigonfio di gente e quante belle cose ne arricchiscono il contenuto, ma perchè l’unica cosa ambita è l’amore, e pur ne possiamo donare e riceverne tanto, a iosa, una carezza un sorriso un abbraccio e davvero la vita
sarebbe a dir poco entusiasmante. Ciao a tutti il sabato è il mio giorno preferito.