Il giardino che non è più
Il giardino che non è più
Scorato e teso fu
il coraggio di tal opera,
mandar via ciò che
d’ombra arricchì una landa
di sol spazio di un nulla
tendenzioso e inerme,
lo sguardo fugge
lontano, ma lontano,
e nulla solo nulla
ferma il sole che d’ombra
ebbe da un folto
e schietto giardino,
mal curato ma bello,
nella spontaneità
di un proprio stupore
perché l’omo bramoso
mai ebbe a voler cura
di ciò che crebbe da se
con ingordo rigoglio.
Vidi in tal oasi
ciò che più non è,
giochi d’infanzia,
e poi diletto con lei
che mi fu cara,
e poi compagna
e poi amore,
il cuore mio ha pianto,
ma non lacrime salate,
solo stille di perle,
perché tal scempio
non potea che
aver doni preziosi.
Addio verde brioso
dei giochi d’infanzia,
delle preziose
e spontanee gemme
di fiori gialli,
e papaveri prepotenti
solerti nel giungere ovunque,
e sempre li vedrò poiché
in tal posto nacque
e crebbe la gioventù
di colui che scrive e
li ebbe vita e infanzia.
Ciro Sorrentino Scrive:
“Vidi in tal oasi ciò che più non è, giochi d’infanzia, e poi diletto con lei che mi fu cara, e poi compagna e poi amore,…”:
DOLCISSIMA IMMAGINE DEL PASSATO, UN PASSATO TALMENTE CARICO DI INTENSITÀ E DI VITA CHE ANCORA MUOVE LE ALI DEL PENSIERO E DEL SOGNO DEL POETA.
L’UOMO E’ VINCITORE, IL SUO CUORE ANCORA BATTE E VIBRA RIPERCORRENDO A RITROSO IL TEMPO PER RITROVARSI NEL GIARDINO DELLA GIOVINEZZA, LADDOVE EBBE LA FORTUNA DI INCONTRARE L’UNICA DONNA CHE PER LUI E’ STATA COMPAGNA DI DILETTO E DI LABORIOSO IMPEGNO.
A presto,
Ciro Sorrentino
Feola Raffaele Scrive:
Grazie Ciro Buona notte leggerti è sempre un privilegio. Le ho divorate le tue poesie…grande…grande
ciao lele