L’inizio di un grande amore

L’inizio di un grande amore

 

La breccia in un cielo quanto

turchese quanto immacolato,

i suoi riverberi di luce

sono adescanti,

e mano nella mano ci narriamo,

e nel non dire

i lunghi silenzi parlano di noi,

e godiamo nascondendo

come ingordi gli esaltanti attimi

degli ultimi scampoli d’amore.

 

Siamo come immobili e

nuotiamo in un mare senz’acqua,

lo sconforto dell’arrivo

della accigliata

sagoma della notte,

mette fine alle luci ed ai 

riflessi di un grande affetto

celando le carezze 

e i voraci abbracci

e chissà …

se domani…chissà.

 

La mia donna parla raramente

ed il suo respiro è come

la brezza che si insinua

fra  rami secchi di vecchi alberi

e l’immaginario

volto del Dio supremo che ci osserva,

 ascolta le lontane campane

del vespro, con la sua cesta

colma di mute richieste

in attesa delle invocate indulgenze.

 

Ed io, noi,  non chiediamo

che un mattino ancora,

raccoglier sul palmo della mano

le gocce rosse di una rugiada

d’amore e dirigersi con essa

verso l’eternità, nella notte dei tempi.

 

                                                         Raffaele Feola

 

 

This entry was posted on giovedì, gennaio 16th, 2014 at 15:27 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Post a Comment




Security Code: