Gli indegni

 

Volli esser l‘uomo del destino,

non  fui che ombra in un mondo di luce,

volli esser vita ma divenni silenzio,

che gioia nel sapere

che il nulla mi è dovuto,

ciò mi rende

saggio e incosapevole

in questa folle esistenza.

 

Un mondo oscuro e triste,

ove sciami di esseri senza volto,

svolazzano

da un cuore all’altro carpendone

delizie e speranze,

mai fu più vile colui che

lacera anime e

soffoca il respiro

di giovani corpi che

cercano luce e vita.

 

La notte porta

silenzio e  fruscii,

le stelle son nascoste

da nubi oscure,

e strane nebbie trasformano

alberi in mostri

dilaganti e minacciosi,

con lunghe braccia e cosparso

da mille occhi ostili.

 

Che le giovani  vite

siano amanti di se stesse,

abbiano compassione

dei loro cari

e siano rispettose verso

le proprie virtù,

il tempo dei rimpianti

è lungo e doloroso.

This entry was posted on domenica, novembre 10th, 2013 at 09:56 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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