Senza Ricordi
Rincorro strani pensieri e
strani visioni, forse folli, forse no.
La mia città è come se fosse più piccola,
le strade son più strette e tortuose,
i palazzi una volta altissimi,
ora son bassi e scarni di imposte,
i balconi con grandi vasi di creta
tempestati di fiorenti gerani
colorati di rosso son svaniti,
come per uno strano sortilegio,
tutto ciò è mutato o non riconosco più.
Le auto sfreccianti, le corse dei bimbi
con le loro grandi cartelle zeppe di libri,
le concitate discussioni
fra uomini imperiosi e arroganti,
saggi custodi di rimedi per
sventare l’avvento di una
imminente austerità,
o tattiche miracolose per
far vincere prestigiosi trofei alle loro
squadre del cuore.
Ambulanti che con urla appassionanti
propongono la loro merce,
e di tanto in tanto strofinano il braccio
sul freddo naso gocciolante.
Uomini resi obliqui dal peso delle
loro importanti borse
colme di non so cosa,si affrettano a
giungere a destinazione.
Dov’è dunque tutto ciò che ho visto
per anni? Tutto svanito o si è nascosto?
pare uno strano incubo.
Odo solo i miei silenzi,
son diventato cieco e sordo,
e non conosco più i posti della
mia infanzia, non mi accorgo di chi
pare conoscermi e vuole stringere
la mia mano,solo volti sconosciuti,
mi intimidiscono con la loro veemenza,
tutto è diverso e incomprensibile
dove sono dunque?
IL vuoto che opprime la mia mente rende
difficile il mio ritorno a casa,
devo farcela, non posso perdermi,
devo..devo riuscirci,i miei cari mi aspettano
e saranno preoccupati, tornerò.
Ciro Sorrentino Scrive:
“…non mi accorgo di chi pare conoscermi e vuole stringere
la mia mano, solo volti sconosciuti…:
versi carichi di tensione e amarezza, in essi esplode la solitudine senza conforto, la coscienza che il tempo è passato in fretta, troppo in fretta per chi solo adesso si accorge di aver perso occasioni per vivere con pienezza i momenti passati.
Con affetto e stima,
tuo fraterno amico,
Ciro Sorrentino