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Letteratura Poeti Famosi



L’Incubo

 

 La rossa luce mi sorprende,

mi segue, mi inonda,

eppure sono ombra,

che mistero è dunque questo?

La mia trasparenza è forse dovuta

a qualche magico e strano anatema?

 

Le palpebre sfregano

 veloci le mie pupille,

e le mie mani assecondano

tale movimento prima con dolcezza,

poi con forsennata agitazione,

il mio corpo è silenziosamente fluido,

 evanescente, sono parte ormai

di chi non è più?

 

Tocco quasi lacerando

la mia fredda pelle, il dolore c’è,

ma non mi tormenta.

 

Ho capito,

certo sono in un sogno,

ma non è il mio,

dove sono dunque?

 

Un volto all’improvviso,

ma è il tuo, amore mio,

Dio che soavi e inebrianti fremiti mi scuotono,

ti corro incontro,

ma sono come invisibile per te,

con chi sei?

 

No, non è possibile,

i palpiti del mio

cuore sono assordanti,

 lacrime fredde

come lame di ghiaccio

 rigano il mio viso

e il suo pallore rende delirante

le sue forme come una

fosca ombra che si proietta su

un inesistente muro,

 

 e come il gioco

delle ombre cinesi,

mi trasformo e rendo

fugace il mio goffo essere,

fuggente e mai più.

 

La moltitudine di dolci carezze e

travolgenti passioni,

 ora altro non sono che inutile zavorra,

e i tuoi gemiti di felicità, ora

sono grida di dolore e rabbia

poiché ora

non sono più io l‘anima del tuo piacere.

 

 

 

 

This entry was posted on lunedì, settembre 30th, 2013 at 20:16 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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