Un amore strano
Temo la tua gioia e i tuoi sorrisi,
vorrei saperti triste qualche volta,
ed essere il rimedio del tuo male
ma tu sei tutt’altro che malinconica,
anzi di solito sei gaudente e giuliva.
Vorrei accarezzare il tuo volto,
ma sei scostante e ingrata,
illudi e ferisci,colpisci e annulli,
ma ti amo,le ferite che mi infliggi
rendono immortale la mia anima,
ma sono dolorose.
Amore mio,non sfiorarmi,
colpisci al cuore,
fa che esso ti appartenga,
disperdi la mia malinconia,
un bacio ..solo un bacio.
Invoco le stelle
che possano illuminare
il tuo percorso,
che io possa seguirti,
ma sei strana, mi confondi,
va bene userò la margherita
per sapere di te e me,
mi ami… non mi ami…
mi ami…non mi ami…
no non è possibile.. il fiore era piccolo,
aveva un petalo in meno,aspetterò.
Sfioro le tue labbra e
da esso odo sussurri,
che tormento è il tuo?
Ansimi e ti stringi, diventi piccola e
sfuggente, non farlo ti prego,
non molestarmi
uccidi il mio corpo, ma
risparmia l’anima, amore mio.
Mi arrampico sulla cima più alta,
devo prendere una cometa e la sua scia,
ecco ci sono riuscito,
ma è troppo grande, ne prendo un pezzetto,
ma ..ma sei andata via? Mio Dio è dunque
questo l’amore? A nulla è valso il mio dono?
Non ti amo più sono stanco,
lasciami e non voltarti,
ho capito, tu sei il nulla ed io il tuo frutto.
Ciro Sorrentino Scrive:
DUE INCISI MOLTO SUGGESTIVI:
“…il fiore era piccolo, aveva un petalo in meno, aspetterò…”;
“…ho capito, tu sei il nulla ed io il tuo frutto…”
DA UNA PARTE C’E’ LA PRESA D’ATTO CHE LA NATURA E LA REALTA’ SONO COME ALTERATE DA UN EQUILIBRIO INSTABILE, DA UNA DISARMONIA CHE CREA INTILE E VANA ATTESA.
DALL’ALTRA, QUESTA VANA ATTESA CONDUCE INEVITABILMENTE A SCONTRARSI CON UNA DISARTICOLAZIONE DI FATTO CHE PENETRA NELLA STESSA COSCIENZA, DISINTEGRANDO E CENTRIFUGANDO CERTEZZE E FEDI.
Con stima,
Ciro Sorrentino
Feola Raffaele Scrive:
Ti abbraccio Ciro, buona domenica. Un abbraccio
dal tuo amico Lele