La solitudine
Stanca, opprime, ma
ti tiene compagnia,
logora ma è necessaria,
le stelle sgargianti e
luminosissime ti fanno vedere
il cielo buio e tenebroso.
Accendersi una sigaretta
e non avere il fuoco,
ti mostra un mare in burrasca,
e ti tuffi per fare una nuotatina
al largo per rilassarti.
Ti fa sentire i rumori di piatti
che si rompono,bimbi che urlano,
radio dal suono spaventosamente
alto e tu chiudi gli occhi godendo
del suo rilassante relax.
Essere ricco ed aver fame,
non saper dove passare la fredda
notte e ripararsi con vecchi
ed umidi cartoni.
La solitudine e scegliere un film,
andare al cinema e non poter dire
a nessuno che non ti è piaciuto,
mangiar da solo a lume di candela
e cambiare la tua partner quando
e come vuoi, dirle che sei felice,
ma c’è una sola sedia, un bicchiere,
ed una sola forchetta a chi dirlo?
La felicità non mi manca,
poiché non la conosco, amo
la libertà e non la condivido con
nessuno, sono giunto dove non si
dovrebbe mai…
nel vuoto silenzioso
e terribilmente assordante.
Cinzia de Rosis Scrive:
“…sono giunto
dove non si dovrebbe mai…
nel vuoto silenzioso
e terribilmente assordante”:
la vertigine della solitudine che cinge la vita precipitandola nell’abisso dell’alienazione.
Posso solo aggiungere che l’ho riletta più volte riconoscendomi nei versi pieni di dolore e coscienza d’esso.
Cinzia de Rosis
Feola Raffaele Scrive:
Ben tornata sig,ra De Rosis , la mia vita è cambiata da che leggo le vostre opere sento quello strano richiamo e quello spirito di emulazione che mi accompagna sempre nella giornata, ed a volte riesco a ripetere alcune frasi.
Ho copiato alcune poesie e le rileggo spesso voglio capire la spiritualità che vi accompagnano nello scrivere, lei, Sorrentino, la sig. Ana, Ferrè. Questa sera ci avete proposto cose stupende e credo che ne godrete presto i frutti. Vs Lele Feola