Il Contadino

 

 

 

L’alba  arriva solerte e grata al buon Dio,

il contadino  si avvia con passo sicuro al

campo incolto con indosso qualche cencio,

il  piccolo fardello con indentro la stozza di

pane e il sorso d’acqua in un otre di terracotta.

 

Un maestoso albero antico colmo di frutti e

ricordi lontani sembra attenderlo e con il

movimento vibrante delle foglie lo saluta gaio,

gli uccelli su di esso per nulla intimoriti

continuano imperterriti nello svolazzo da un

ramo all’altro poi fuggono fra gioiosi pigolii

a cercar cibo per i loro piccoli che affamati

e fiduciosi attendea nel loro sicuro rifugio

il rimbocco di cibo loro spettante.

 

Col capo chino ricoperto da una sudicia

paglietta e con il madido sudore che scorre

copioso sul nero corpo l’uomo continua a solcare

il duro terreno e un sorriso labile percorre le sue

labbra, forse è un tendenzioso stimolo al suo

sacrificio, forse è solo felicità.

 

Il sole scotta ma allieta, fiacca la volontà

ma premia, lui è la vita e il vecchio servo di

quella feconda terra attende dopo mille supplizi

e infiniti sacrifici il premio, il raccolto tanto atteso,

e quando esso arriva

si genuflette e ringrazia il buon Dio.

 

 

This entry was posted on sabato, agosto 17th, 2013 at 20:00 and is filed under Poesie D'Amore, poesie personali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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