Torbida acqua

 

Con gli occhi chiusi e con  un complice

e  irreale silenzio la mia mente vaga

fra mille e mille pensieri,

a volte sublimi  a volte torbidi,

come l’acqua del ruscello

che in tempi remoti correa copiosa,

 felice e tinta di blu, di tanto in tanto

 lambiccando la sponda rubava un fiore

colorato e consenziente, quasi grato per

quell’inaspettato viaggio.

 

Ora  le sue scarne acque scorrono lente e grigie,

strani malinconici oggetti colorati e

dalle infinite forme

riempiono il suo percorso irritando la sua purezza,

testimoni silenti dell’umana presenza.

 Gorgoglii e piccoli vortici

spingono all’insù macchie gialle e variopinte,

e le interminabili bolle dalle insane virtù adescano

gli ignari abitanti delle sue moribonde acque

 rubandone la vita fra lente agonie e

 tristi rassegnazioni.

 

Quanti ricordi e quanti viaggi  nel mondo che non c’è  più

 hanno percorso i  nostri cuori,

adagiati sulle sponde dell’azzurro fiume

 nacque il primo amore, le prime promesse, le prime gioie,

e poi le prime deludenti sensazioni,

 quel che resta è solo un torvo sentore

di infinita tristezza.

 

  L’addio è stato meno crudele dei rimpianti e la complice acqua

      trascina  nel  suo mortificante percorso

quel che resta di un amore perduto.

 

 

 

 

This entry was posted on giovedì, agosto 15th, 2013 at 14:34 and is filed under poesie personali, Poesie Varie. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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