ETEREO INFINITO
Come un diamante
luccicasti
nel mio cielo
e portando la luce
afferrasti il mio respiro.
Il tuo profumo inebriò
i miei sensi
e oltre i brividi
scopri il tepore
del tuo animo.
Volteggiò
come un falco
e i tuoi desideri
Si accesero
nel soffio del mio spirito.
Dalle tue maestose ali
Si levò una brezza
e il fremito
scoppiò in me
come un battito d’infinito.
Così il brillio delle stelle
si disperse
nell’estensione
dei tuoi sguardi
folgorati degli angelici sorrisi.
e la terra…
assetata e nuda
sobbalzò girando
attorno al nostro
inviolabile mondo.
Il cielo plumbeo
si colorò di azzurro celeste
Il tuo essere lucente
si congiunse al mio
infilandosi tra le nuvole.
Sempre in movimento
l’intero universo
e le stelle
accenderanno il nostro
cielo azzurro
le nostre essenze inebrianti
spansi, librandosi
in questo etereo
infinito.
Ana Valdeger 01/08/2013
Ciro Sorrentino Scrive:
“…e la terra… assetata e nuda sobbalzò girando attorno al nostro inviolabile mondo…”: semplicemente superbi questi versi che proiettano la purezza dell’amore nella sfera dell’infinito, dichiarandone l’assoluta magnificenza e la purezza spirituale: come se ci trovassimo di fronte al nucleo primordiale, non già di una sola stella, ma dell’universo stesso.
Questa centralità dell’amore e della sua essenza metafisica proietta le due anime innamorate nelle profondità dei cieli per illuminare e rischiarare il buio dell’immenso e sconfinato vuoto che circonda i mondi.
E tra questi mondi sterili, disabitati e aridi, forse il più squallido e sterile, nella esternazione degli affetti autentici, è proprio la terra e le creature che la popolano.
E a questi uomini e donne, diseredati e senza capacità di manifestare ed essere nella purezza delle emozioni, non rimane che la sete di un’essenza imprendibili e misteriosa, un’essenza che alla miseria della loro squallida vita non è concesso aderire.
Con ammirazione,
Ciro Sorrentino