Compagni del non sapere
Caro mi fu il ricordo di un arcaico passato,
ai compagni di sventura in un mondo troppo
grande e complesso per godere dei benefici
dell’intelletto e ognuno di loro vivrà come
controparte di uno sventurato destino:
la non comprensione.
La loro primordiale cultura, il non comprendere
predomina il bagaglio non umano del
sapere e ognuno di loro arricchisce la diversità
umana come tanti variopinti pappagalli.
Pollastrone collega effimero ma profondo, il cui
intelletto è grande quando la sua paura di non
capire e nel suo caparbio non “ so “ suscita affetto.
Mezzazappa l’uomo cosciente di non essere colto
ma sul suo impressionante taschino della giacca
imperversano svariate e imponenti penne mai usate ..
coperte da tappi allegorici e forse simboleggiano
il Dio pagano del non sapere.
Bruttomesso, umano ma ferrato nell’indolente controversia
contro il genere umano, spregiudicato propulsore di un mondo
senza sapere, collerico e stravagante come le sue non
impeccabili orripilanti scritture degenerative ma vere.
Che dire di Culella, ha pensato bene di sostituire al sapere
svariate e improbabili avventure con il libro dei codici
il loro orgasmo insano e irriverente ha destabilizzato ogni
senso di pudore professionale.
Zucchero, il viso raggiante è soddisfatto di chi senza sapere
incoraggia la sua passione dal non dipendere e spesso
la fortuna, che aiuta sempre gli audaci, ne testimonia la
gioia di non aver mai pagato il debito con la società.
Buonafine, ottimo amico grottesco e caparbio, nella sua
sfortunata carriera abbina il suo macilento fisico,
il suo cervello incustodito da anni è alla ricerca di un posto
dove collocarsi e trovare finalmente pace.
L’inconsapevole loro felice convinzione di essere parti di
un disegno divino li consegnerà alla storia come coloro che
non capiranno mai il perché della loro esistenza ma certo
sapranno quantomeno il perché del loro necessario addio.