LA COSTELLAZIONE DI CARIANO

I miei vuoti giorni

inseguivano i tramonti

le mie lunghe notti

attendevano la tua nascita.

 

Così la primavera

senza boccioli

germogliò all’amore

nel tuo passo d’inverno.

 

Ah, amore mio,

giungesti dallo spazio

e mi riconoscesti

su questo mondo spento.

 

Rapidamente frenasti

la tua vivida corsa

ed entrasti pura

nel primo sigillo dell’anno.

 

Ma gli avversi venti

deviarono il corso

trascinando i tuoi semi

su un lontano continente.

 

La mia e la tua vita

infiammarono altre storie

e dal nostro sangue

prosperarono nuove vite.

 

Ma il tuo azzurro oceano

e le mie sconfinate acque

si desiderarono

come la terra desiderò il sole.

 

Trascorsero molti anni

 prima che la mia fiaccola

potesse ritrovarsi

nel fuoco del tuo riverbero.

 

Un solo istante bastò

perché i nostri nuclei

si unissero creando

la costellazione di Cariano.

 

Di noi iniziammo a parlare

al muto universo

con densi pensieri

e il rosso cuore dell’anima.

 

Le tue folgori si fusero

ai miei bagliori

nell’eterno flusso

impregnato d’infinita luce.

 

26.07.2013 Ciro Sorrentino

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