Il Clown
Gli occhi grandi cerchiati da un nero
cupo e appariscente
i variopinti colori attraversano decisi
e irriverenti il mio volto e le labbra per quanto
tristi e scarne piccole e irregolari diventano
misteriose e gaie con i suoi infiniti colori
che l’attraversano girandogli intorno
dando un sorriso vero ma inefficace
e il mio naso rosso porpora curioso quanto ridicolo
non suscita ilarità ma una miserevole maschera
di mal celata tristezza goffo e deriso.
Alzo la mia mano e mi accarezzo il volto con
infinito rammarico mi accorgo che una lacrima
percorre impietosa la mia guancia cancellando
i colori che mascherano un sorriso
che non mi appartiene la malinconia
riappare furente perché ella non ama essere
nascosta ed è per questo che rende il mio
viso colorato ma triste e buffo.
Ciro Sorrentino Scrive:
“…una miserevole maschera di mal celata tristezza…”: ancora una volta mi sorprende la tua capacità di rappresaentarti in questo disadorno mondo, dove tutto ciò che è fittizio e artificioso sembra ergersi come verità assoluta, mentre il respiro dell’anima, la verità che ci fa uomini viene coperta dalle forme di pretenziose e consuete maschere.
Ma il dolore è insopportabile per chi sa di essere un manichino, una marionetta che per vivere deve accettare di essere un fantoccio per gli altri.
Se di questa realtà si vuol respingere il marcio, non rimane che estraniarsi, magari in gesto inclemente: “…mi accorgo che una lacrima percorre impietosa la mia guancia…”.
Fin quando avremo una stilla da versare, avremo la possibilità di emanciparci ed essere liberi, almeno dall’uniformità generale e dall’appiattimento che imperversa come una tempesta di grandine.
Complimenti,
Ciro Sorrentino
Feola Raffaele Scrive:
Buongiorno dott. Sorrentino lei sembra leggere nel cuore delle persone è vero spesso per limitare i danni dobbiamo assecondare con gesti e atteggiamenti chi non riconosce che siamo esseri sofferenti e volubili alla continua ricerca del nostro percorso e come ha scritto qualche filosofo ” La libertà non esiste perchè ella ci impone una continua affannosa ricerca di nuovi concetti o nuovi beni materialistici per assecondare la sua fame, e questo principio rende inutile il concetto di libertà”. Dopo aver letto le sue opere dialogare con lei mi permette di avere una gioia immensa…grazie ancora con stima. Lele Feola