NELLA PRIMAVERA DELL’IGNOTA FANTÀSIA…
Le nostre sfinite anime s’unirono
in un incanto d’amore
e fu un levarsi di giovani voci.
Allora il vento aleggiò sul bosco
e ne prese i brividi
alle foglie sconvolte e stanche.
Presto una delicata brezza
sparse il profumo
dei mossi e lacerati fili d’erba.
Nella tiepida e quieta pioggia
schizzarono gocce
rimbalzando sui nostri umidi visi.
La pianura di nuovo fu presa
dal sonoro mormorio
di due cuori deliranti e solitari.
Nell’avvicendarsi dei giorni
seduti su verdi ciottoli
aspettammo si colorasse il cielo.
Presto una luce bianca e gialla
mostrò la smarrita rotta
al nostro vascello senza vela.
Fiduciosi fuggimmo la trappola
del disperato esilio
seguendo illuminanti segnali.
Così al sinistro e furioso vortice
trovammo riparo
nella primavera dell’ignota Fantàsia…
09.08.2012 Ciro Sorrentino
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